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 Storia juventus- parte3

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MessaggioTitolo: Storia juventus- parte3   Storia juventus- parte3 Icon_minitimeGio Lug 19, 2007 5:17 pm

Finita la Grande Guerra, il calcio ripartì in Italia con la stagione 1919-20. Al Campionato dell’Alta Italia si iscrissero 67 squadre, perciò il torneo venne diviso in gironi e campionati interregionali (come i Gironi Piemontese o Lombardo, con ogni girone diviso in gruppi). La Juventus, campione della Regione Piemonte, concluse quel campionato al secondo posto nel girone finale, grazie soprattutto al portiere Giovanni Giacone ed ai terzini Osvaldo Novo e Antonio Bruna, i primi calciatori della società bianconera a giocare in Nazionale, nella partita Svizzera-Italia 3-0 del 28 marzo 1920 disputatasi a Roma. Con il poeta e letterato Corrado Corradini (autore, tra l'altro, dell'Inno Ufficiale della Società utilizzato fino agli anni Sessanta) eletto nuovo presidente del club, nella stagione 1920-21 i bianconeri si iscrissero al Campionato della Confederazione Calcistica Italiana (C.C.I.), un settore dissidente della Federazione Giuoco Calcio FIGC (alla quale si iscrissero ben 88 squadre). La scissione fu il risultato delle proteste delle squadre più rinomate che mal digerivano l'eccessivo affollamento dei tornei. La Juve chiuse la stagione al quarto posto del Girone Nord e al sesto del gruppo finale.
Il numero dei tifosi juventini, nel frattempo, crebbe: il 19 ottobre 1922 (vittoria per 4-0 contro il Modena), con Gino Olivetti a capo della Juventus, venne inaugurato lo Stadio di Corso Marsiglia, con 15.000 posti fu il primo stadio d’Italia costruito in cemento armato, considerato all'epoca un "gioiello di ingegneria".
Il 24 luglio 1923, la famiglia Agnelli entrò a far parte della Juve con Edoardo, figlio del fondatore della FIAT (Fabbrica Italiana Automobili Torino), eletto nuovo presidente in sostituzione di Olivetti. È l’inizio del famoso sodalizio tra Juventus e FIAT, ed è la nascita del cosiddetto Stile Juve: "eleganza, professionalità e mentalità vincente". In quell’anno la squadra fu quinta nel Girone B della Lega Nord e giunse al sesto posto del Gruppo Eliminatorio del Campionato Nazionale: fu l'anno di debutto per Giampiero Combi, uno dei più grandi portieri di tutti i tempi, in una squadra che disponeva già di calciatori del calibro di Virginio Rosetta, Federico Munerati, Aldo Giuseppe Borel I, Carlo Bigatto I e Giuseppe Grabbi. Intanto arrivarono anche il primo vero e proprio allenatore della storia bianconera, Jeno Karoly (prima di lui era di solito chi ricopriva il ruolo di capitano a fare da coordinatore all'interno della squadra), e la mezz'ala sinistra Férénc Hirzer (capocanniere nella stagione 1925-26 con 35 reti in 26 partite), entrambi ungheresi.
Nel 1926, la Vecchia Signora, rafforzata con il giocatore ungherese Jószef Viola, vinse il suo secondo scudetto, ventuno anni dopo il primo successo. La Juventus affrontò nella finale l'Alba Trastevere, vincendo largamente sia all'andata per 7-1, sia al ritorno per 5-0.
Nel 1928, a causa delle leggi fasciste dell’epoca, la Juve è costretta a cedere Hirzer (sostituito da Ceverini III) e chiuse la stagione al terzo posto del girone finale del campionato. Dopo le Olimpiadi di Amsterdam, approdò al club torinese Umberto Caligaris, che, con Combi e Rosetta, formò il famoso trio difensivo della Juventus e della Nazionale di calcio italiana negli anni Trenta, una delle più forti difese di tutti i tempi.
L'anno 1929 registrò l'istituzione del Campionato a Girone Unico, ovvero la nascita della Serie A, a 18 squadre. Nella stagione 1929-30 la Juventus chiuse il campionato al terzo posto, segnando 78 reti. Purtroppo, così come quella precedente (in cui morì a 24 anni per aneurisma il mediano Monticone), fu una stagione segnata dal dolore (Karoly morì di infarto alla fine del campionato). In quell’anno la Juventus arrivò, nella sua prima partecipazione, fino ai quarti di finale della Coppa dell'Europa Centrale.
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