VINOVO. Così ti rilancio Tiago. E, soprattutto, miglioro il gioco della Juventus, grintosa, inesauribile, sorprendente, ma non sempre bellissima e fluida quando deve manovrare dal centrocampo in su. Lo sa bene Ranieri che sulla circolazione di palla nella zona nevralgica si sta arrovellando da tempo, cercando di trovare l’equilibrio fra la necessità di garantire una certa copertura alla difesa e quella di offrire più assist agli attaccanti. Un’equazione che potrebbe essere risolta con il ripescaggio del rombo a centrocampo, utilizzato in qualche occasione da Ranieri nel corso della prima parte della stagione, ma ultimamente accantonato per la solida affidabilità del 4- 4- 2 più canonico, con i centrocampisti in linea.
Ieri, però, nelle esercitazioni tattiche del mattino, l’allenatore è tornato a provare a staccare un mediano davanti alla difesa e un trequartista a ridosso delle punte. Da una parte c’erano Nocerino davanti alla difesa, Salihamidzic e Palladino più esterni, mentre Tiago stava alle spalle di Trezeguet e Iaquinta. Dall’altra, con speculare posizionamento, si trovavano Cristiano Zanetti, Marchionni, Nedved e Almiron, con la testa in Grecia e i piedi sull’ideale trequarti di campo dietro a Olivera e Del Piero. Ma al di là degli interpreti, è il copione che conta e Ranieri l’ha scritto con l’intenzione di trovare un sistema di gioco che gli permetta di rilanciare il portoghese.
Il tecnico crede fermamente che questo possa essere l’anno della resurrezione sportiva del portoghese. I segnali incoraggianti non sono mancati nel finale del 2007. La partita contro la Lazio all’Olimpico, in particolare, è stata un’altra prova del fatto che le qualità di Tiago non erano (e non sono) un miraggio, ma qualcosa di concreto che bisogna riuscire a sfruttare. Soprattutto di fronte al fatto che, in qualche occasione, la Juventus ha faticato a portare la palla dalla sua metà campo a quella avversaria, finendo per abusare dei lanci lunghi in cerca delle punte. Manca un po’ di qualità e Tiago la può fornire. Il problema è non scoprire troppo la difesa che, in fondo, una sua quadratura l’ha trovata anche grazie alle qualità di interdizione dell’inamovibile Zanetti e di Nocerino, ultimamente schierato nonostante sia in fase calante.
E’ per questo che Ranieri sta lavorando molto in allenamento sullo schieramento a rombo, intimando ai giocatori che lo formano di concentrarsi moltissimo anche in fase di non possesso. Se Zanetti (designato a stare davanti alla difesa) può dare ancora qualcosa in più, è soprattutto con un maggiore impegno dello stesso Tiago e degli esterni che la squadra può reggere questo impianto.
Una situazione che, per altro, spiega la pervicacia con cui la Juventus sta inseguendo un giocatore come Sissoko, che ha caratteristiche che completerebbero perfettamente il centrocampo bianconero.
Il tutto in attesa del ritorno di Mauro German Camoranesi, che ieri mattina correva come una matto intorno ai campi di Vinovo. Visione che ha strappato un sorriso a Ranieri: l’oriundo e il suo modo di giocare è fondamentale per aumentare la qualità della manovra offensiva. Gli infortuni che lo perseguitano dall’inizio della stagione hanno privato la Juventus di un giocatore determinante, come dimostrano le sue rade apparizioni, sempre coincise con vittorie o pareggi pesanti (vedi Juve- Inter, griffata proprio da un suo gol).
Camoranesi dovrebbe tornare gradualmente nel mese di gennaio, facendo le prime timide apparizioni contro la Samp (il 20 gennaio) e a Livorno (il 27), per essere definitivamente disponibile contro il Cagliari il 3 febbraio. Esattamente un girone dopo quella strepitosa dimostrazione di grinta della Juventus di Ranieri, propiziata dal suo devastante ingresso in campo.
Fonte: Tuttosport