Nocerino: "Non invidiamo nessuno"

È stato un precampionato con più ombre che luci finora per la Juventus. Un po' per la preparazione ancora non ottimale (i bianconeri hanno affrontato squadre con le gambe che già giravano molto meglio), un po' perchè i nuovi acquisti da integrare in squadra sono parecchi. E i meccanismi non si improvvisano, ci vuole tempo. Però ci sono state anche note positive. Come Antonio Nocerino. In un centrocampo di cui il calcio d'agosto (da prendere sempre con le molle) ha evidenziato le buone doti tecniche, ma anche qualche carenza in fase di recupero palla, il centrocampista ex Piacenza "rischia" di diventare pedina fondamentale. Perchè le sue qualità di interditore, la grinta, e il suo fisico fresco, che gli consente di correre a tutto campo per 90' a perdifiato, sono merce rara.
Lui in conferenza stampa spiega: "L’importante per me era tornare alla Juventus. Avevo il pallino di arrivare qui dalla porta principale. Sto in un ambiente dove sono cresciuto e mi aiuta far parte di una squadra di grandi campioni. È facile trovarsi a proprio agio. Cerco di impegnarmi, dare il massimo e mettere in difficoltà l’allenatore. Sono a disposizione, sono giovane e devo imparare dai campioni, ma me la voglio giocare alla pari con tutti, e diventare una bandiera di questa squadra. Fanno piacere i complimenti di questi giorni, io rimango con i piedi per terra perché so quanto è facile cadere. Non dimentico da dove vengo e che nessuno mi ha regalato niente. Gattuso? Con lui qualcuno ha visto una somiglianza fisica, stiamo parlando di un campione del mondo, ci vuole tanto per diventare come lui. A me piace soprattutto De Rossi. Attacca, difende, è uno dei più completi. Spero che domani, alla fine della partita (l'amichevole con la Roma a Cesena ndr), possa regalarmi la sua maglia".
Infine uno sguardo agli obiettivi della squadra, che dai prossimi test (domani sera con la Roma, poi il trofeo Tim con Milan e Inter, quindi il Berlusconi con i rossoneri) cerca indicazioni positive in vista dell'esordio in campionato, nell'anticipo serale del 25 agosto con il Livorno): "Io rispetto tutte le avversarie, ma guardo solo alla Juve. Sappiamo quello che possiamo dare, e il campo lo dimostrerà. Noi abbiamo il portiere più forte del mondo, un Pallone d’oro, dei campioni del mondo. Non abbiamo nulla da invidiare a nessuno".
Sul test con la Roma: "Tornei ed esibizioni estive servono per entrare in condizione. Ben vengano, perchè le partite rappresentano l'allenamento più proficuo - ha dichiarato il tecnico bianconero -. Per me gara speciale? È vero sono un ex, ma si parla del 1973/74, ormai è preistoria. La Roma è una buona squadra e ha comprato ottimi giocatori".
Domani, contro i giallorossi di Spalletti, Ranieri potrà contare anche su Gigi Buffon e Pavel Nedved, recuperati dai problemi che li hanno costretti a saltare il Trofeo Birra Moretti. Non partiranno invece per Cesena Grygera, Chiellini e Palladino. Il difensore ceco ha continuato la propria terapia e c'è la possibilità che possa tornare in gruppo già dalla seduta di ripresa di domenica pomeriggio. Stesso discorso per Chiellini, ancora fermo dopo la contusione al polpaccio destro rimediata mercoledì. L'attaccante è invece alle prese con un piccolo affaticamento

mi piace parecchio la grinte del ragazzo

Nocerino: “Voglio diventare una bandiera”

Tra le note liete di questo pre-campionato bianconero c’è sicuramente Antonio Nocerino. Il giovane centrocampista napoletano si è inserito con naturalezza nel gruppo e sul campo sta raccogliendo consensi ad ogni uscita. Una sorpresa per tanti, meno per chi il ragazzo lo ha visto crescere nel settore giovanile, prima di andare a fare esperienza in giro per l’Italia, da Avellino a Crotone, da Genoa e Catanzaro, da Messina a Piacenza.

Ora il ritorno alla base. Da protagonista. “L’importante per me era tornare alla Juventus – ha dichiarato Nocerino in conferenza stampa -. Avevo il pallino di arrivare qui dalla porta principale. Sto in un ambiente dove sono cresciuto e mi aiuta far parte di una squadra di grandi campioni. E’ facile trovarsi a proprio agio”.

Claudio Ranieri lo ha voluto e il ragazzo lo sta ricambiando. Pronto a dare il suo contributo per la causa bianconera: “Cerco di impegnarmi, dare il massimo e mettere in difficoltà l’allenatore. Sono a disposizione, sono giovane e devo imparare dai campioni, ma me la voglio giocare alla pari con tutti e diventare una bandiera di questa squadra. Fanno piacere i complimenti di questi giorni, io rimango con i piedi per terra perché so quanto è facile cadere. Non dimentico da dove vengo e che nessuno mi ha regalato niente”.

In queste prime partite, con le sue prestazioni e con la grinta, Nocerino si è guadagnato un paragone non da poco, quello con Gattuso. Antonio, però, ha un altro campione a cui ispirarsi: “Con Gattuso qualcuno ha visto una somiglianza fisica, stiamo parlando di un campione del mondo, ci vuole tanto per diventare come lui. A me piace soprattutto De Rossi. Attacca, difende, è uno dei più completi. Spero che domani, alla fine della partita, possa regalarmi la sua maglia”.

Infine uno sguardo alla squadra, che cresce e nei prossimi test cerca nuove indicazioni positive in vista del campionato: “Io rispetto tutte le avversarie, ma guardo solo alla Juve. Sappiamo quello che possiamo dare e il campo lo dimostrerà. Noi abbiamo il portiere più forte del mondo, un pallone d’oro, dei campioni del mondo. Non abbiamo nulla da invidiare a nessuno”.

Il cuore di Nocerino
conquista la Juve


Cresciuto nel vivaio
la Juve l’ha ricomprato
dopo averlo perso di vista

LAURA BANDINELLI
Gennaro Gattuso e Antonio Nocerino si sono conosciuti per caso, grazie ad un amico in comune che gioca nel Piacenza. L’incontro non è avvenuto su un campo di calcio, ma durante una festa di Capodanno. «Non abbiamo parlato di calcio, se un giocatore parla di pallone la sera del 31 dicembre vuol dire che è messo proprio male», scherza Gattuso. Nocerino, riscattato quest’estate dal Piacenza per 3,7 milioni di euro dopo essere stato promesso all’Udinese e trattato dalla Fiorentina, adesso è diventato un punto fermo della Juventus. Si è messo in mostra nella sua Napoli, al Trofeo Birra Moretti e si confermato sabato sera a Cesena contro la Roma. Per Ranieri che ha convinto Secco a mandare all’aria la trattativa coi viola, «è il Nedved del futuro», per molti critici assomiglia proprio a Gattuso.

«Nocerino tecnicamente è più forte di me - racconta il centrocampista rossonero - non lo considero un incontrista, sa fare tutto, è un giocatore completo». Gattuso è rimasto colpito dalle parole di questo ragazzo che si è sentito lusingato nell’essere paragonato a un campione del Mondo. «Sono io che sono in imbarazzo al pensiero di essere un idolo per lui. Fino a qualche tempo fa provavo le sue stesse sensazioni quando vedevo giocare altri grandi campioni. Vuol dire che sto proprio invecchiando». Nocerino si ispira anche a De Rossi, ma Gattuso si permette di dargli un consiglio: «Se vuole imitarlo deve migliorare nel colpo di testa».

Il tempo per perfezionarsi non gli manca. L’esperienza di Piacenza sotto la guida di Iachini, gli è servita per affinare la tecnica e imparare ad essere continuo. Quasi contemporaneamente si è affermato nell’Under 21 di Pierluigi Casiraghi. «E’ stata la sorpresa più bella del nostro Europeo - racconta il cittì - Antonio è uno dei giovani più interessanti che ci sono in Italia. La sua forza non sta soltanto nei piedi ma anche nel carattere: ha una bella testa, ha fame di successi». Certo che Nocerino dovrà restare con i piedi per terra. Spiega Casiraghi: «Deve saper sfruttare il momento, Ranieri è un allenatore che non guarda l’età e fa giocare chi lo merita. Il ragazzo ha le qualità per diventare un titolare nella Juventus e non si farà schiacciare dalle pressioni». Sabato nella tribuna dello stadio di Cesena c’era anche Donadoni. «So che Roberto lo sta seguendo con attenzione - rivela Casiraghi- Credo che sia già pronto per la Nazionale maggiore».
Napoletano, cresciuto nelle giovanili della Juventus, Nocerino ha giocato con Avellino, Genoa, Catanzaro, Crotone e Messina. Ha esordito fra i professionisti con l’Avellino, in Serie B, l’11 settembre 2003 per uno 0-0 contro il Palermo. A soli 22 anni ha collezionato più di cento presenze in Serie B. La Juventus è un sogno che realizza, il suo cuore però batte forte per il Napoli. I ricordi sono incancellabili: le giornate per le strade di Santa Lucia con il suo amico Luigi Di Costanzo, mancino del Posillipo e del Settebello della pallanuoto, le partite da spettatore al San Paolo e alla Scandone. Per un attimo Nocerino ha accarezzato anche l’idea di far parte della squadra di De Laurentiis poi però è arrivata l’occasione della vita.

Domani a San Siro Antonio incrocerà Gattuso e i due potranno stringersi la mano. Prima della gara contro la Roma, il giovane centrocampista aveva manifestato il desiderio di avere la maglia di De Rossi («mi sono anche fatto raccomandare»), ma l’impresa non gli è riuscita perché l’azzurro era infortunato. Stavolta potrebbe essere l’umile Gattuso a chiedergliela: «Perché no? Fa piacere che un ragazzo del Sud come me riesca a emergere ad alti livelli». Casiraghi, invece, non può fare a meno che pensare a se stesso: «I club di serie A devono puntare su questi ragazzi, è sbagliato lasciarli scappare all’estero».